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Economia | | 21 Febbraio 2018
Povertà, l'Ifad: "Serve investire
nello sviluppo rurale a lungo termine"
Povertà, l'Ifad: "Serve investire nello sviluppo rurale a lungo termine"
Per rompere il circolo vizioso della povertà, dell'insicurezza alimentare e della vulnerabilità, abbiamo bisogno di maggiori investimenti a sostegno di uno sviluppo rurale di lungo termine", ha detto - come riporta repubblica.it - il presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), Gilbert F. Houngbo, nel suo discorso di apertura del 41° Consiglio dei Governatori che si è tenuto a Roma, presso la sede dell'istituzione internazionale, che investe nelle popolazioni rurali, consentendo loro di aumentare la loro capacità di procurarsi il cibo, migliorare la nutrizione delle loro famiglie, aumentare i loro redditi e assumere il controllo del proprio sviluppo. Il presupposto è che tre quarti delle persone più povere del mondo vivono, appunto, nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo, vulnerabili ai cambiamenti climatici e demograficamente  in crescita, popolazioni soggette alla volatilità dei prezzi del cibo e dell'energia. 
Secondo l'Ocse  nel 2016 1.6 miliardi di persone vivevano in situazioni di vulnerabilità, di cui ben 480 milioni in estrema povertà. Le condizioni di vulnerabilità sono generalmente caratterizzate da instabilità, conflitti, mancanza di appropriate strutture di governance, istituzioni deboli e incapacità di riprendersi da crisi economiche e disastri climatici. Le popolazioni che vivono nelle aree rurali sono particolarmente vulnerabili. La fragilità dei sistemi di queste zone può causare la distruzione delle fonti di sostentamento e un peggioramento delle condizioni di povertà e fame. Ciò può costringere le persone ad abbandonare le proprie case causando un aumento del numero di rifugiati, sfollati interni ai propri paesi e migranti economici in cerca di condizioni di vita migliori.
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